Una delle forme di prestito molto diffuse o, quantomeno, molto consigliate dagli enti che erogano il credito è la cessione del quinto. Ma di cosa si tratta e come si calcola? Scopriamolo insieme.
Cos’è la cessione del quinto
La cessione del quinto è una particolare forma di prestito che prevede la cessione, dalla busta paga, del 20% del tuo stipendio. È rivolta, proprio per la particolare forma di finanziamento e saldo, a persone che hanno il cosiddetto ‘posto fisso’. Cioè che lavorano nella pubblica amministrazione e, quindi, qualunque cosa succeda sanno che ogni mese arriverà lo stipendio.
Essendo obbligatoria la presentazione di una busta paga, è un prestito a cui non possono accedere i lavoratori autonomi che, per definizione, non hanno certamente un reddito sicuro.
Possono accedervi anche i pensionati, purché non siano troppo avanti con l’età. Generalmente, infatti, se hai più di 75 anni difficilmente potrai accedere alla cessione del quinto. Il motivo è brutale ma realistico: il rischio che tu possa passare a miglior vita è alto.
La cessione del quinto per i privati
La cessione del quinto per i dipendenti privati è molto ostica. Infatti, è difficilissimo che una banca ti conceda un finanziamento del genere. Il motivo è presto detto: anche il più garantito dei lavoratori privati – magari anche con il vecchio articolo 18 e con le tutele che oggi non ci sono più – può da un giorno all’altro perdere il lavoro, per un qualsivoglia motivo. La multinazionale che decide di andare in un altro paese, una pandemia mondiale, una crisi economica.
Per questo, infatti, generalmente si rifiutano quasi tutte le richieste in tal senso e, poi, nel caso dovessi perdere il lavoro cadrebbe tutto il vantaggio della cessione del quinto.
Insomma, se non lavori per lo Stato e/o un ente pubblico, non provare nemmeno a chiedere la cessione del quinto.
Come si calcola la cessione del quinto
Veniamo ora al punto focale della questione: come si calcola la cessione del quinto. Se tu volessi fare un’operazione banale, potresti pensare che basterebbe semplicemente fare lo stipendio mensile meno 12. Ma in realtà non è così.
In primis perché lo stipendio che ricevi non è solo rapportato ai mesi ma è previsto, almeno, una ulteriore mensilità (la famigerata tredicesima) e, per i più fortunati, anche due (la quattordicesima).
A questo punto, devi prendere lo stipendio, sottraendo indennità, premi produzione e altro e moltiplicarlo per le effettive ‘buste paga’ che firmi ogni anno. Quindi, se hai la tredicesima e il tuo stipendio è mille euro, devi fare mille euro per 13 euro. Viene tredicimila euro e, a questa cifra, dovrai fare diviso 12. Il risultato che, viene, poi, lo devi dividere, appunto, per 5.
Attenzione, però: conta molto anche il tuo livello salariale. Ci sono dei range minimi, che non stiamo qui a dirti perché altrimenti verrebbe troppo lungo l’approfondimento, a cui tu non puoi scendere. Nel senso che se hai un livello contrattuale troppo basso e con il ‘taglio’ del quinto dello stipendio scendi sotto quella soglia, allora non puoi accedervi.
Al netto, quindi, delle sicurezze che puoi dare ‘da garantito’, ci sono anche altri fattori da tenere ben in considerazione. Essendo un argomento spinoso, ci sono molti esperti del settore che provano a schiarire un po’ le idee ai comuni morale. E, basta semplicemente fare un giro su Google, sono disponibili molti articoli in rete che parlano di cessione del quinto dello stipendio, tra questi troviamo prestitiperte.com, un’autorità nel settore. Ed è a siti del genere che puoi affidarti che se vuoi delle informazioni certe e sicure.