Il perturbante appartiene senza dubbio alcuno alla sfera dello spaventoso, cioè di tutto ciò che produce nell’individuo uno stato di orrore ed angoscia. É lecito tuttavia aspettarsi che esista un nucleo particolare e tale da legittimare l’impiego di una particolare terminologia concettuale.
La conoscenza di questo nucleo particolare ci permetterà di far sceverare, nell’ambito dell’angoscioso, un qualche cosa di “perturbante”.
Vorrei ricordare a tutti i lettori che ho scritto questa guida dopo aver consultato il sito Ansiafull.it, che consiglia i libri per sconfiggere l’ansia.
Gli esteti ritengono che il perturbante sia un sentimento di natura negativa, uno stato dell’animo repellente e penoso, per tale motivo quindi, preferiscono occuparsi di tutti quelli stati dell’animo che tendono alla positività e che sono, per cosi dire, “belli”.
D’altro canto, come espressamente dichiarato da Jentsch, studiare il perturbante risulta essere impresa assai difficile poiché ogni singolo individuo “sente“ ed “avverte“ questo sentimento in maniera differente, ma non si dovrà abbandonare la speranza di trovare dei casi in cui, in modo inequivocabile, questo sentimento sia riconosciuto dalla maggioranza delle persone.
Freud, dopo aver analizzato una serie di casi singoli, afferma che: “il perturbante è quella sorta di spaventoso che risale a quanto ci è noto da lungo tempo, a ciò che ci è familiare”.
Freud, oltre all’analisi di una serie di casi singoli, per conoscere ancor meglio il perturbante, effettua una analisi in merito al significato che l’evoluzione della lingua ha sedimentato in questo termine. La parola tedesca UNHEIMLEICH (perturbante) trova il suo esatto contrario nella parola HEIMLICH (tranquillo). In lingua tedesca la parola HEIM significa “casa“ e ciò ci conduce quindi a pensare a un qualche cosa di familiare, di abituale. É ovvio quindi che ciò che suscita spavento e che non dona tranquillità lo possiamo identificare in un qualcosa che si trova a noi non vicino, quindi in un qualcosa di non familiare.
Non possiamo però etichettare tutte le cose nuove, quelle appena conosciute e quindi di natura non familiare, come spaventose. Deve sussistere una determinata condizione che ci conduce a definirle tali. É nell’incertezza intellettuale che tale condizione viene individuata.
Da ciò si può associare il sentimento del perturbante a un qualcosa in cui non ci si “raccapezza“, andando ad esaltare quindi l’ipotesi che, più un individuo si orienta nel mondo che lo circonda, tanto meno il suo stato d’animo sarà angosciato e perturbato. Freud si dissocia da Jentsch circa il fatto che sia l’incertezza intellettuale la condizione necessaria del perturbamento, ed in virtù della sua esperienza nel campo della psichiatria, afferma che l’elemento angoscioso è un qualcosa che l’individuo ha rimosso, ma che in realtà ritorna.
Sconfiggere l’angoscia, come?
L’angoscia è rappresentata ed è vista e percepita dall’individuo come una situazione catastrofica, tale da mettere in crisi e in difficoltà le sue capacità razionali ed emotive.
Oggi giorno si tende a definire l’angoscia come un senso di frustrazione e malessere, una sofferenza psicologica che può sfociare anche in diverse problematiche di natura patologica.
L’angoscia si differenzia dalla paura, perchè gli individui hanno sempre paura di qualche cosa di ben definito (di questo o di quello), l’angoscia invece è rappresentata da uno stato di turbamento rappresentato da qualche cosa di indefinito, al quale gli individui stessi non riescono a dare un immagine, una essenza, ma avvertono semplicemente uno stato di squilibrio interno che non permette loro di condurre una vita in armonia, giornate serene, felici e spensierate, non riuscendo neanche a donare tranquillità e positività alle persone che li circondano.
Come in precedenza affermato, l’elemento angoscioso è un qualcosa che ritorna, e ritorna anche se l’ individuo ha cercato di rimuoverlo.ma ciò genera comunque turbamento.
Porsi quindi un quesito in merito, è atto spontaneo: quale costante volontà spinge l’individuo a “rimuovere“? Forse la risposta è nel desiderio di inseguire una sua individuale perfezione, nel desiderio di poter dominare tutto e tutti.
Se questa è la risposta al precedente quesito, non è probabilmente la sua soluzione!
“É tempo di andare oltre la problematica di un uomo compiuto nella sua totalità, di una società perfetta, perché è il modo migliore di suscitare, come ritorno del rimosso, la realtà che si è negata“.
Il voler non accettare e non riconoscere le nostre imperfezioni non fa altro che innescare quel meccanismo che, con forza, fa riemergere la reale verità, la stessa che si è cercato di cancellare o di nascondere segretamente.
Ogni individuo può sconfiggere l’angoscia, può quindi vivere serenamente le sue giornate senza che il suo animo viva in uno stato di turbamento.
Lista dei libri consigliati
Benissimo, ecco un breve elenco, o lista che dir si voglia, per superare l’ansia e lo stress:
- Ansiopanicyn. 30 pillole di salute in 30 giorni contro ansia e panico.
- Debellare il senso di colpa. Contro l’ansia e la sofferenza psichica.
- La speranza contro la paura.
- Respirazione yoga contro l’ansia e lo stress.
- Le piante medicinali contro lo stress.
- Insieme contro la paura.
La lista dei libri consigliati è molto lunga, proprio per questo vi consiglio di continuare a leggere più nozioni sul sito in alto!